Consigli per puntare al river nell'Omaha

Andrea Lazzo - Martedì Agosto 24



pokr chips and cards
Puntare al River nel Poker Omaha

Nel poker Omaha, per il fatto che ogni giocatore riceve quattro carte, è più probabile (e statisticamente rilevato) che ciascuno di essi arrivi a giocare sino al river, ovvero l’ultima fase in cui è possibile puntare. Gli odds , così come gli outs e i pot odds vanno calcolati tenendo presente tutte le combinazioni possibili con le carte in proprio possesso.

Mentre nel texas hold em le carte nella hole sono soltanto due e potrebbero anche non utilizzarsi, nel Poker Omaha si devono obbligatoriamente usare due delle quattro carte ricevute. Per questo motivo, ogni abbinamento possibile tra le quattro carte dovrà tenere conto dei propri specifici odds e outs. Questo elemento fa del poker Omaha un gioco dove l’attenzione non può lasciare mai posto alla superficialità o alla distrazione e dove le emozioni sono in gioco fino alla fase di river.

Un altro importante fattore da tenere in considerazione nell’Omaha è che nel caso si giochi all’Omaha Hi Lo, odds e outs dovranno tenere conto anche della logica diversa che le carte low comportano. Niente scale, niente colore, carte inferiori al 9. Insomma, il fattore attenzione sale vertiginosamente.

Ora, passiamo a considerare la fase culminante di questo tipo di gioco, ovvero la fase in cui ci toccherà o meno puntare al river nel Poker Omaha. Il river è la fase fondamentale, la scena chiave di ogni partita di Omaha. Mentre il turn definisce una sorta di apertura o chiusura della speranza per coloro che cercano un draw con 3 carte, come le scale o i colori, per quanto riguarda il river, questo può tenere ancora aperte le attenzioni di coloro che possiedono già un tris, una doppia coppia e così via. Una buona carta finale chiuderebbe un punteggio molto competitivo. Tenendo presente quanto detto, si può capire perché il river costituisca di per sé una fase molto rischiosa e difficile, in quanto chi ci arriva ha comunque sia in serbo un buon progetto e, che lo ottenga o meno, nessuno potrà dimostrarlo al cento per cento.

L’unica cosa che rimane da fare per capire se un avversario stia bluffando o meno, è cercare di analizzare le carte sul board e provare a capire quale tipo di carte esso possa avere, in base al suo gioco in fase di preflop, flop e turn. Se un avversario ha rilanciato in preflop e ha giocato in continuation bet al flop e al turn, molto probabilmente possiede una coppia alta. Se in fase di flop la puntata è stata abbastanza moderata se non minima, ciò potrebbe dimostrare che non abbia avuto una terza carta per chiudere un tris, mentre se ha rilanciato poderosamente anche in flop, vuol dire che ha già un punteggio minimo pari al tris.

Ovviamente, questo potrebbe anche bluffare, tuttavia questo accade molto raramente, specie tra i giocatori più esperti, i quali conoscono bene le potenzialità delle successive fasi nell’Omaha Poker. Puntare al river nel Poker Omaha diviene un’operazione fondamentale nel caso nessun giocatore abbia manifestato tali o simili giochi d’attacco. Ora, l’unica cosa che rimane da capire è con quali carte ci si può permettere di puntare al river. Bene, tenendo presente che il tris è un punteggio molto probabile, un rilancio in fase di river sarebbe possibile anche con dei Jack, sempre che sia la overcard sul board.

Se sul board abbiamo un Q o un K o un A o tutti e tre, dovete valutare il rischio che un avversario non abbia una coppia di questi valori in mano. Le carte sul board sono fondamentali per poter puntare al river nel Poker Omaha. Considerando che le possibili scale sono molteplici e che in caso di Omaha High Low tre, quattro o addirittura cinque carte basse sul board annuncerebbero un sicuro split della vincita, bisogna tenere in considerazione tutte le eventuali possibili combinazioni con i pocket. Puntare al river nel Poker Omaha è necessario soltanto quando si pensa di avere un ottimo punteggio in base alle varie possibili combinazioni con il board, altrimenti sarebbe più logico annunciare un check.