Come giocare al Multitable

Andrea Lazzo - Venerdì Agosto 13



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Giocare al Multitable

 Nel poker il multitable o multitavolo è un tipo di torneo che si svolge su più tavoli. Questo avviene per venire in contro all’alto numero di partecipanti, i quali vengono distribuiti su una serie di tavoli singoli con un massimo di 10 giocatori. Per questioni di regolamento, il numero massimo di giocatori per tavolo, infatti, nel texas hold em è pari a dieci.

Il numero dei partecipanti ai multitable invece può variare e di molto. Se prendiamo in considerazione i tornei online, come ad esempio quelli settimanali con alti montepremi, il numero degli iscritti, se non limitato appositamente, può superare facilmente la quota a quattro cifre. Il multitable, dal punto di vista del gioco, si presenta con tre fasi facilmente riconoscibili.

Una prima fase, è quella in cui molti giocatori (anche fino a 1/10 dei partecipanti) tentano di solidificare da subito la propria posizione, andando in all-in. Questa, anche se una pratica stupida, può portare al risultato voluto, poiché non essendo pochi a praticare questa tattica, qualcuno riesce sempre a raddoppiare il proprio stack già dalle prime mani di gioco, vincendo gli altri all-in presenti sul tavolo.

Prestate attenzione, dunque, a questo tipo di giocatore, il quale non è detto che si comporti aggressivamente durante la prosecuzione del multitable. Questo tipo di atteggiamento “o la va o la spacca” lo si può riscontrare soprattutto nei tornei di tipo freeroll. La seconda fase dei tornei multitable è quella di più lunga durata, in cui dalle centinaia ( o decine) di partecipanti, si traghetta il torneo fino al tavolo finalista. In questa fase, per ciascun giocatore avvengono vari passaggi da un tavolo ad un altro, per poter raggruppare i giocatori via via rimasti ed eliminare i tavoli rimasti vuoti.

Ad esempio, se all’inizio di un torneo avremo dieci tavoli da dieci giocatori, quando i giocatori rimasti saranno cinquanta, saranno questi raggruppati in cinque o sei tavoli, eliminando i restanti quattro. In questo modo, appare meglio evidente che i propri avversari diretti mutino di passaggio in passaggio e per lo stesso motivo si deve costantemente cercare di studiare i nuovi avversari che vengono inclusi al nostro stesso tavolo.

La terza ed ultima fase comprende il tavolo finale, al quale è sempre meglio arrivarci con uno stack abbastanza alto. Sembra scontato il fatto di arrivare al tavolo finale ed avere uno stack ragguardevole ma non è così. Molti giocatori arrivano al final table con una quota non lontana da quella iniziale, magari per aver adottato un gioco più passivo e d’attesa. Per questo motivo, nella seconda fase è importante esercitare un certo equilibrio tra gioco d’attesa e gioco aggressivo, proprio per evitare di affrontare nel tavolo finale (quello fondamentale) giocatori con stack molto più alti del nostro.

Questa terza fase, in realtà, ne porta ad una quarta conosciuta come bubble zone o zona di bolla, che comprende un numero di giocatori pari a quelli potenziali premiati più uno. Ad esempio, se ad un torneo con un montepremi ripartito tra i primi 5 classificati, avremo la zona bolla dal momento in cui avremo sei giocatori rimanenti in gioco. Questa particolare situazione distorce e non poco i comportamenti dei vari giocatori, che sono obbligati a prestare molta più attenzione agli stack e alle posizioni. Oltre a tenere d’occhio la propria posizione rispetto a giocatori con alto stack, si potranno notare attese più passive tra un big blind e l’altro, nella speranza che nel frattempo uno scambio di alte puntate e rilanci mandi qualcuno fuori dal tavolo di gioco.