Usaee le medium pair nel post flop
Andrea Lazzo - Lunedì Giugno 28

Giocare una medium pair: post flop
Analizziamo ora il possesso di una medium pair e le dinamiche che comporta nella fase di post flop. Anche in questa sede, dovremmo fare una distinzione tra le medium pair nella hole e le medium pair ottenute con l’ausilio delle community card. E’ fondamentale, infatti, ai nostri fini, il fatto che i nostri avversari sappiano o meno che possediamo una coppia coperta. Ovviamente, per loro non cambia niente in quanto non possono saperlo. Per noi invece, cambia tutto. Se possediamo una medium pair nel pocket, una carta apparentemente insignificante come un 7 sul tavolo, potrebbe diventare la nostra chiave per il successo.
Ottenere una coppia servita è poco probabile, perciò saremo in una condizione di assoluto vantaggio nel caso riuscissimo ad ottenere una terza carta uguale dal flop in poi. La differenza principale tra una medium pair e una coppia alta, è che l’arrivo al post flop è più probabile, in quanto la medium pair non detiene un grande valore intrinseco ma ha bisogno dell’aiuto di altre carte, per centrare ( o hittare) un tris o una doppia coppia.
Giocare una medium pair nella fase di post flop, significa esserci arrivati uno di questi quattro modi: limpando (ovvero chiamando il big blind); vedendo il rilancio di un giocatore; rilanciando; andando in all-in. Per quanto riguarda il primo modo, ovvero quando si decide di mantenere un profilo basso e di non rivelare in nessun modo il peso del proprio punteggio “servito”, è tipico ed è il più usuale nella situazione di medium pair nella hole. Come dicevamo prima, la medium pair ha bisogno di un appoggio, che sta nella terza carta in flop oppure in un flop non troppo pericoloso. Se abbiamo una coppia di sette e il flop fa uscire una coppia superiore oppure tre carte superiori alla nostra, allora potremo tranquillamente foldare in caso di forti rilanci.
In caso si arrivi al flop limpando con una medium pair in mano, nessuno nota niente se foldiamo, nessuno avrà capito il nostro gioco e non ci saremmo esposti. Nella seconda modalità, ovvero se arriviamo al postflop chiamando il rilancio di uno dei nostri avversari, saremo innanzitutto a conoscenza di un fattore importante, ovvero che il giocatore che ha rilanciato, gode probabilmente anch’egli di un ottime carte e quindi costituisce una ragione in più per essere prudenti in caso di flop non favorevole.
Nel terzo esempio considerato, prendiamo in considerazione l’ipotesi in cui ci troviamo nel postflop dopo un rilancio. In questo caso, la maggior parte dei giocatori opterebbe per una continuation bet, ovvero per un proseguimento della “guida del gioco”. Se infatti rilanciassimo nel preflop e facessimo un semplice check in fase di flop, questo sarebbe visto a ragione come un atteggiamento di timore rispetto alla situazione. A meno che non escano tre carte uguali sul tavolo, una continuation bet è quasi d’obbligo, lasciando la soggettività nella sua quantificazione. L’ultima ipotesi, quella del postflop in all-in con una medium pair nella hole, non ha bisogno di molte parole. Una volta che si è deciso di rischiare tutto per valorizzare la propria medium pair (è pur sempre una situazione di vantaggio iniziale), non resta altro da fare che aspettare lo show down finale.
Ottenere una coppia servita è poco probabile, perciò saremo in una condizione di assoluto vantaggio nel caso riuscissimo ad ottenere una terza carta uguale dal flop in poi. La differenza principale tra una medium pair e una coppia alta, è che l’arrivo al post flop è più probabile, in quanto la medium pair non detiene un grande valore intrinseco ma ha bisogno dell’aiuto di altre carte, per centrare ( o hittare) un tris o una doppia coppia.
Giocare una medium pair nella fase di post flop, significa esserci arrivati uno di questi quattro modi: limpando (ovvero chiamando il big blind); vedendo il rilancio di un giocatore; rilanciando; andando in all-in. Per quanto riguarda il primo modo, ovvero quando si decide di mantenere un profilo basso e di non rivelare in nessun modo il peso del proprio punteggio “servito”, è tipico ed è il più usuale nella situazione di medium pair nella hole. Come dicevamo prima, la medium pair ha bisogno di un appoggio, che sta nella terza carta in flop oppure in un flop non troppo pericoloso. Se abbiamo una coppia di sette e il flop fa uscire una coppia superiore oppure tre carte superiori alla nostra, allora potremo tranquillamente foldare in caso di forti rilanci.
In caso si arrivi al flop limpando con una medium pair in mano, nessuno nota niente se foldiamo, nessuno avrà capito il nostro gioco e non ci saremmo esposti. Nella seconda modalità, ovvero se arriviamo al postflop chiamando il rilancio di uno dei nostri avversari, saremo innanzitutto a conoscenza di un fattore importante, ovvero che il giocatore che ha rilanciato, gode probabilmente anch’egli di un ottime carte e quindi costituisce una ragione in più per essere prudenti in caso di flop non favorevole.
Nel terzo esempio considerato, prendiamo in considerazione l’ipotesi in cui ci troviamo nel postflop dopo un rilancio. In questo caso, la maggior parte dei giocatori opterebbe per una continuation bet, ovvero per un proseguimento della “guida del gioco”. Se infatti rilanciassimo nel preflop e facessimo un semplice check in fase di flop, questo sarebbe visto a ragione come un atteggiamento di timore rispetto alla situazione. A meno che non escano tre carte uguali sul tavolo, una continuation bet è quasi d’obbligo, lasciando la soggettività nella sua quantificazione. L’ultima ipotesi, quella del postflop in all-in con una medium pair nella hole, non ha bisogno di molte parole. Una volta che si è deciso di rischiare tutto per valorizzare la propria medium pair (è pur sempre una situazione di vantaggio iniziale), non resta altro da fare che aspettare lo show down finale.







