Giocare con prudenza le coppie alte
Andrea Lazzo - Lunedì Giugno 28

Errori comuni: giocare coppie alte con troppa aggressività
Nel Poker, ma soprattutto nel Texas Hold em, l’equilibrio è fondamentale. La giusta dose di aggressività va accompagnata da quella di attesa, così come l’agire a sentimento deve essere controbilanciato da un agire studiato e razionale. Le situazioni del Texas Hold em in cui un giocatore può ritrovarsi a fare i conti con il proprio impeto e la propria aggressività sono innumerevoli, ma più di tutte lo è sicuramente quella del possesso di una coppia alta. Anche se abbiamo già descritto come una coppia alta o una combinazione di AK o KQ vada sfruttata attraverso un rilancio in sede di preflop, bisogna pur “ovattare” leggermente l’entusiasmo che questo punteggio può portare.
Molti giocatori, infatti, per la loro insita aggressività che rende loro iper-partecipi al gioco anche con delle carte appena decenti, tendono a straripare in eccessi di puntate e di emotività questo considerevole vantaggio. Mentre un rilancio in sede di preflop agisce come deterrente contro giocatori con carte mediocri speranzosi in un grande flop, oltre che una valorizzazione del proprio punteggio, l’eccesso di aggressività può considerarsi quella tensione in più che spezza la corda del possibile successo.
Magari questo arriverà comunque, ma con un misero pot, per niente valorizzato dal tipo di giocata effettuata. In parole più semplici: rilanciare è una cosa, esagerare è un’altra. Una coppia alta è come una curva difficile in un gran premio di formula uno, chi la fa bene distacca gli altri, chi la fa male, rischia di perdere tutto. Se giocare d’attesa con una big pair è considerato da molti un errore, allo stesso modo lo è l’eccesso di aggressività.
Se uno prevede l’appello al gioco dei nostri avversari e l’attesa che a guidare sia uno di questi, l’altro prevede un aumento del fattore di selezione dei giocatori in post flop. L’unico elemento a favore dell’aggressività (misurata) con una big pair in fase di pre-flop, si può trovare ad esempio con una coppia d’assi o di K che, in caso di call avversario, sfrutterebbe la situazione favorevole unita a quella dell’avversario, in un testa a testa probabilmente al 50%. Una giusta dose di equilibrio dunque, tra spregiudicatezza e qualità, è la giusta soluzione per affrontare una mano di Texas Hold em in cui gestiamo una big pair di partenza. Queste situazioni vantaggiose vanno sfruttate, soprattutto nei tavoli full ring, e un eccessivo rilancio, come un all in, potrebbe disinibire tutti gli avversari dal chiamare il gioco.
Questa situazione assume dei cambiamenti che possono dipendere dal tipo di avversari contro cui si gioca, dal loro numero, ma anche dal momento della competizione in cui ci si trova, per finire nel considerare anche gli stack presenti sul tavolo. Tutti elementi, questi, che vanno considerati attentamente e che non permettono una eccessiva generalizzazione per ciò che concerne la gestione delle coppie alte. Se ad un tavolo troviamo giocatori molto aggressivi per indole, allora l’aggressività va bene, a volte anche se in modo eccessivo. La quantità degli stack può influire sulla scelta di andare in all-in, mentre il numero dei giocatori rimasti (ad esempio in un torneo) influisce sulle possibilità di avere contro determinati punteggi. In un tavolo con pochi partecipanti rimasti, rilanciare con delle big pairs è fondamentale, mentre forzare la mano deve essere un’azione soppesata da professionisti.
Molti giocatori, infatti, per la loro insita aggressività che rende loro iper-partecipi al gioco anche con delle carte appena decenti, tendono a straripare in eccessi di puntate e di emotività questo considerevole vantaggio. Mentre un rilancio in sede di preflop agisce come deterrente contro giocatori con carte mediocri speranzosi in un grande flop, oltre che una valorizzazione del proprio punteggio, l’eccesso di aggressività può considerarsi quella tensione in più che spezza la corda del possibile successo.
Magari questo arriverà comunque, ma con un misero pot, per niente valorizzato dal tipo di giocata effettuata. In parole più semplici: rilanciare è una cosa, esagerare è un’altra. Una coppia alta è come una curva difficile in un gran premio di formula uno, chi la fa bene distacca gli altri, chi la fa male, rischia di perdere tutto. Se giocare d’attesa con una big pair è considerato da molti un errore, allo stesso modo lo è l’eccesso di aggressività.
Se uno prevede l’appello al gioco dei nostri avversari e l’attesa che a guidare sia uno di questi, l’altro prevede un aumento del fattore di selezione dei giocatori in post flop. L’unico elemento a favore dell’aggressività (misurata) con una big pair in fase di pre-flop, si può trovare ad esempio con una coppia d’assi o di K che, in caso di call avversario, sfrutterebbe la situazione favorevole unita a quella dell’avversario, in un testa a testa probabilmente al 50%. Una giusta dose di equilibrio dunque, tra spregiudicatezza e qualità, è la giusta soluzione per affrontare una mano di Texas Hold em in cui gestiamo una big pair di partenza. Queste situazioni vantaggiose vanno sfruttate, soprattutto nei tavoli full ring, e un eccessivo rilancio, come un all in, potrebbe disinibire tutti gli avversari dal chiamare il gioco.
Questa situazione assume dei cambiamenti che possono dipendere dal tipo di avversari contro cui si gioca, dal loro numero, ma anche dal momento della competizione in cui ci si trova, per finire nel considerare anche gli stack presenti sul tavolo. Tutti elementi, questi, che vanno considerati attentamente e che non permettono una eccessiva generalizzazione per ciò che concerne la gestione delle coppie alte. Se ad un tavolo troviamo giocatori molto aggressivi per indole, allora l’aggressività va bene, a volte anche se in modo eccessivo. La quantità degli stack può influire sulla scelta di andare in all-in, mentre il numero dei giocatori rimasti (ad esempio in un torneo) influisce sulle possibilità di avere contro determinati punteggi. In un tavolo con pochi partecipanti rimasti, rilanciare con delle big pairs è fondamentale, mentre forzare la mano deve essere un’azione soppesata da professionisti.







